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Nei metrò, nei bistrot, sulla collina di Montmartre, sulle spiagge nere di Maratea, sui tetti di Parigi, tra le Dolomiti Lucane, negli aeroporti, nei porti, questa raccolta di poesie è nata. Delle parole rubate, origliate, immaginate si è alimentata. Tra le voci della gente, il caos cittadino e la frenesia quotidiana ha preso forma. Specchio dei pensieri, la poesia si fa confidenza, dichiarazione, rivelazione. In versi liberi, frammentati, anarchici, parla la verità dettata dall'immaginazione. In un dialogo costante con l'altro lontano, la poesia vive l'assenza, l'attesa, l'amore, poiché solo la scrittura può riavvicinare i due amanti distanti. La poesia esplora luoghi dell'anima e rifugi della mente, dall'amata-odiata Basilicata all'incanto di Parigi, attraversando isole, terre e mari in cui ritrovare se stessi. Tra le necessità del reale e la tentazione dell'irreale, Francesca Ferri ci offre un magma di parole che dà voce alla tempesta della gioventù, alla vacuità della vita online, al tempo dell'incertezza. Sguardi sul mondo, le poesie sono funamboliche architetture di sensi, sentimenti e sogni.